Tra il Dire e il Fare - Crescita Personale e Finanziaria in pratica

Puntata 85/82 - Tra Vulnerabilità e Resilienza

Sunny Season 2 Episode 85

Benvenuti alla nuova stagione di "Tra il Dire e il Fare".

In questo primo episodio della seconda serie, ci immergeremo nella sfida del "mare piatto": quel periodo di calma e stasi dove ci troviamo a dover accettare i nostri limiti e le circostanze attuali. Esploreremo come questa fase di apparente immobilità possa essere un momento cruciale per prepararci al ritorno del vento che ci porterà ancora più avanti nei nostri percorsi. Auguriamo a tutti un ascolto piacevole.

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00:04 - Sunny (Host)
Ciao, bentornati a tre, il dire e il fare, il mio podcast che parla di crescita personale e finaliziaria. Sti ascoltando la puntata numero 85 di questo nostro viaggio insieme. Come sai, è un viaggio che è incominciato con una frequenza ben determinata sarebbe dovuto dorare 175 puntate. Come tutti quanti viaggi come abbiamo sempre raccontato dalla puntata numero 1, ci sono sempre degli imprevisti, ci sono delle cose che cambiano, si cade, si rialza e quindi è un po' di giorni che effettivamente non ho più registrato, in cui ho rallentato. E adesso ti racconterò perché voglio mettermi in seduto e raccontarti che cosa è successo in questo ultimo mese, che cosa sta succedendo di tutte le vittorie, di come i miei sogni e quello che avevo messo in campo si sta realizzando e anche però, di tutte le sconfitte e dei problemi che si stanno palesando pian piano. Quindi, mettiamoci comodi e cominciamo a fare questa chiacchierata, che sarà abbastanza lunga oggi. Prima di tutto, questa puntata non è senza script. Di sotto scrivo sempre quello di cui voglio parlare e invece oggi voglio fare più una chiacchierata con voi, cosa molto positiva, pur rallentando moltissimo la pubblicazione, che prima era giornaliera, adesso è stato quasi ogni due volte settimana. E poi gli ultimi giorni, l'ultimo settimana è pubblicato niente. Le persone sono aumentate, continuano a aumentare e quindi vuol dire che comunque c'è interesse e io vi ringrazio, vi ringrazio di cuore. Quello che un pochino mi manca è il rapporto diretto, perché ancora non c'è un canale, anche perché molti persone ascoltano, non c'è ancora una fedelizzazione, una amicizia. Mi piacerebbe poi in futuro, riuscire a condividere con voi quello che racconto, quello che vi dico, per avere anche uno scambio di idee. Quindi questo viaggio se non l'hai mai ascoltato questo podcast è incominciato anche settembre dell'anno scorso con l'obiettivo di documentare un viaggio di crescita personale nella pratica di tutto quello che l'ecco e leggevo, perché negli anni il problema, il GA principale è sempre stata la differenza tra quello che si leggeva ed era giustissimo, sicuramente funzionava, e poi lo metterlo veramente in pratica. E quindi mi ero dato questi 6 mesi, 175 giorni, per l'esattezza, per mettere tutto quanto in pratica. L'alla puntata numero 1, siamo partiti condividendo con voi i vari libri che avevo letto, gli miei appunti, cercando anche le chiavi che tutte e quante avevano in comune, per cercare una nostra e un nostro percorso. 

02:55
Quindi avevamo detto che è molto importante sapere dove si va. È altrettanto importante creare un piano che ci permette di arrivare dove vogliamo arrivare, quindi per di gol, avere un piano su come arrivarci e poi dopo avere dei check, anche continui lungo il viaggio per guardarsi indietro e riaggiustare la nostra traiettoria, perché spessissimo, più è lungo il viaggio, più è facile, piano a piano, dirigersi sempre verso più lontane dal centro, in maniera quasi inconscia, fino a quando poi un bel giorno ci si guarda e ci si trova molto distaccato da quello che era il nostro obiettivo iniziale. Questo non è detto che sia un male, perché può capitare che la nostra idea di viaggio iniziale poi dopo non sia quella che realmente ci rende più felici, non sia realmente quello che poi dopo vogliamo nel tempo. Quindi anche giusto durante il percorso riprogrammare e recalcolare il viaggio e magari andare da una parte completamente opposta, ma che è quella che ci rende felici. E in questo viaggio lunghissimo la cosa di cui sono sicuro, ovviamente fra tutte è quella che la presa di coscienza della propria responsabilità, ovvero che noi siamo gli unici fautori del successo che noi, che noi potremmo ottenere, o degli insuccessi che potremmo ottenere, è la cosa, siamo la base sicura. 

04:19
Quindi siamo noi, sono io, sei tu che poi dopo definisce, e questa è la cosa di cui vado sicuro. Ci sono però, come ricevamo, dei problemi che ho riscontrato, parte della żego che riscontro e che adesso voglio voglio parlarti. Il primo problema è ovviamente che quando noi cominciamo a progettare un viaggio, cominciamo a progettare delle modifiche che vogliamo fare nella nostra vita e ci settiamo dei goal, lo facciamo con le informazioni che abbiamo nel momento in cui partiamo. Quindi in quel momento noi abbiamo quello stato d'animo, abbiamo quelle risorse anche energetiche, economiche e vediamo in quel momento Dove saremo Tra sei mesi. 

05:15
Non lo sappiamo, non lo possiamo sapere. Possiamo sapere sicuramente che non saremo esattamente dove pensiamo di essere, perché ci sono sempre delle cose che non calcoliamo. Quindi il successo del percorso è variabile in base a quanto noi sappiamo gestire tutti quanti gli imprevisti. Uno di questi imprevisti, per esempio per me è il fatto che purtroppo le giornate sono fatte solo di 24 ore. Ho cercato un modo per allungarle e quindi svegliandomi molto presto e cercando ad andare a dormire più tardi possibile, però alla lunga è una cosa che non riesco a reggere o comunque dei cicli che conosco Se non l'hai mai ascoltato, ascoltate la puntata sui cicli, che è la puntata più ascoltata del blog, insieme all'intervista d'Andrea Favaretto e quindi ci sono dei momenti in cui questa cosa non è gestibile a lungo termine. 

06:11
È uno sprint, mentre invece la nostra crescita personale è una maratona, e quindi questo è un altro lato che non avevo considerato, come diceva Renato Zero. E poi dopo c'è la casualità Ci sono delle cose che non avevamo calcolato, che non potevamo calcolare e che però succedono anche cose positive, e quindi ci si trova in un loop di tantissime cose da fare, tutte quanti da fare il meglio, e in più c'è anche il nostro percorso di crescita personale che non si può fermare. Quindi, tempo per meditare, tempo per fare attività fisica, tempo per leggere, tempo per scrivere gli appunti, tempo per fare il blog, tempo per fare il podcast, le cose di lavoro, tutte queste incominciano a essere vari liar in cui è difficile dare una priorità. Perché quale priorità faccio prima? attività fisica, oppure faccio la meditazione, ma soprattutto dopo una giornata tutte queste cose non si possono essere fatte sempre. Quindi, per esempio, non posso andare in palestra alle 11 di sera, non ce la faccio fisicamente e non posso meditare a metà pomeriggio, perché ho troppe cose a fare, la testa troppo piena. Non ci riesco per come sono fatto io, e quindi ecco che molte cose sono rallentate. 

07:35
Allora qual è? E qui mi è venuta in mente un libro che si chiama il grande blu, non mi ricordo però l'autore, comunque parlava di questo navigatore che è cresciuto nella vera e che diceva che il momento più difficile non sono le tempeste. Il momento più difficile non è quando c'è la barca che ondeggia a destra, a sinistra e tutto quanto. Un delirio fuori, quella che ci fa più paura, mentre invece lui raccontava che la più grande paura era quando c'era il mare piatto, non c'era vento e anche per settimane si poteva stare fermi in mezzo all'oceano durante una traversata, perché in quel momento lì sei inerme, non riesci a fare niente. 

08:27
E' proprio vero, il fatto di dover fermare delle cose è la cosa che mi faceva più paura, perché l'ho sempre vista come un sbagliare, come un. Ecco, ecco di nuovo la vocina dentro la testa. Ecco un'altra volta. Ecco, ti sei in luso. Ecco, vedi, dovrai ricominciare da zero. Non è vero, non ricominciamo mai da zero. 

08:52
Ho imparato un sacco di cose. Non mi sono fermato semplicemente su un momento di secca, perché se non c'è vento è inutile che mi accanisca e sconto questa cosa, e quindi faccio altre cose riparo la mia barca, leggo, faccio delle cose che mi possono servire, per poi essere al 100% quando riparto. E questo più o meno è stata la mia situazione fino ad esso. Mi sono giudicato. Perché non mi sono giudicato questa volta? perché ho sbagliato, non ho fatto le cose come mi ero prefesato all'inizio, perché il mio obiettivo non è il percorso, ma è arrivare alla fine, e assicuro che alla fine di questo percorso C'è riperò. Cosa è stato di buono, però Questo iniziare, questo sprint iniziale che mi ha portato fino ad esso, mi ha messo in campo molte cose, molte, molte attività, alcune di cui purtroppo non vi posso parlare perché non comprendono solamente me. 

09:48
Però, diciamo, a livello aziendale, a gennaio, tra gennaio e febbraio, abbiamo fatto tutto il fatturato del 2023. Sarà una casualità che proprio nell'anno in cui ho deciso di cambiare tutto, anche a livello di mindset, stanno succedendo a queste cose? Non lo so, però tanta è che è questo. Quindi, questo vuol dire moltissimi nuovi clienti, moltissime nuove attività, un sacco di riconoscimenti per le cose fatte da persone di un certo tipo. E abbiamo e ho anche in cominciato ad attrarre delle persone e del clienti che erano quelli che volevo io, quindi i clienti a cui posso dare il massimo, che hanno budget, che hanno tempo, che mi danno feducia, e sono stra felice di questa cosa. Non penso sia un caso. Cazurità, invece, è che ci si trova per mille casi della vita, per esempio, a fare delle cose che non avrei mai pensato. Mi sono trovato all'interno di uno spot televisivo con una persona per girarlo Adesso. 

11:03
Tra poco partirò per il festival di Sanremo cosa che non avrei mai immaginato, anche se sono un musicista di poterci andare e comunque entrare in quel mondo dalla porta principale. Ci sono veramente tantissime cose che stanno succedendo Andrò a giocare una finale di poker a Dublino. Giocando così, però comunque ho vinto o va. Ritornei e andrò a giocare una finale di di poker a Dublino, eccetera, eccetera, eccetera. 

11:37
La cosa veramente bellissima è che tutte queste cose non l'avrei mai immaginate a settembre. Non avrei mai immaginato di potervi raccontare che starò per fare queste cose tra poi vi racconterò tutto quello che abbiamo fatto e non pensavo che questo fosse possibile. E questa cosa è fantastica perché vuol dire guarda domani, quante cose belle può avere E quindi questo è una grossa cosa che mi porto a casa ogni giorno. Ci penso. Quindi questo è un lato positivo. Come vi ricevo, però non è tutto quello che è tutto oro quello che brilla, perché a livello fisico sono molto stanco. Ho lasciato anche l'alimentazione, ho interrotto un certo tipo di alimentazione che avevo prima una certa dieta e fisicamente si vede questa cosa. È molto difficile di ritornare in traccia e quindi di ritornare di nuovo nel percorso. Ma da oggi l'ho ricominciato a rifare E poi anche a livello emotivo, e tutta questa stanchezza mi ha portato a essere un pochino più fragile. 

12:38
Due anni fa, anzi un anno e mezzo fa, è venuto a mancare il mio padre, una cosa che non vi ho mai raccontato perché non c'è stato modo. Però è venuto a mancare il mio padre che fin da quando ero piccolissimo era la mia più grande paura. Mi ricordo di quando ero piccolo, piangevo pensando che un giorno non ci sarebbe stato più. Grazie a Dio ho avuto la fortuna di averlo fino a 70 anni passati, il mio papà. Quindi me lo sono goduto tanto, grazie a Dio. 

13:12
Ho fatto un percorso di accettazione e di gratitudine verso non verso la morte, ma verso la fine, che mi ha portato al giornal funerale, ad essere col sorriso, a consolare le persone che piangevano, magari amici e parenti, e non dico non soffrire perché ho lasciato spazio per la sofferenza, ma ad accettare questa cosa e far diventare parte della mia vita di adesso, quindi della persona che sono oggi. Però ciclicamente questo vuoto torna, torna questo buco E per come sono fatto, io ho bisogno di affrontarlo in maniera molto personale. Ho bisogno di fermarmi, di capire, guardare, parlarmi e parlare con mio padre e cercare di mettere a posto questo buco lungo il cammino. In queste periodi probabilmente è una peculiarità molto maschile, almeno comunque una peculiarità mia io ho bisogno di stare in quello che chiamo la caverna Cioè, ho bisogno di fermarmi e di accettare che c'è un po' di sofferenza, che si sta male e che è così. 

14:38
Quindi molta attività di crescita personale, di positività di crescita non erano coerenti in quel momento, quindi le ho stoppate perché era così. Questa è un'altra cosa che, partendo non potevo immaginare e so che è così. Ma ogni volta che torna questo dolore non è avvisato, non c'è il campanello dall'arme e quindi è così. Però una cosa che ho imparato è che su alcune cose ho bisogno di essere più fragile di quello che immagino. Quindi intendevo sempre a creare dei muri verso me stesso dicendo no, non devi stare male, no, devi sorridere sempre. No, la vita avanti è bellissima, è vero. Però ho bisogno ogni tanto di stare male e quindi ho i miei momenti in cui ho bisogno di stare male e qui mi semplicemente mi rinchiudo un pochino in me stesso e passo molto tempo a non fare e a pensare Cazzo di di. Poi c'è una ripartenza questa cosa non può essere protratta all'eterno nel tempo e quindi poi c'è una ripartenza, una nuova consapevolezza, una gratitudine e si va avanti. Questo per condividervi la mia maniera di affrontare queste cose. 

16:01
Un altro meccanismo che ho scoperto di attuare, che non pensavo, è quello del giudizio, del autogiudizio e della sospensione del giudizio verso me stesso. Ovvero, riprendere una cosa che avevo fermato vuol dire anche analizzare, perché giudicare a me, persona che sei fermata e persona che deve ricominciare, mentre spesso, quando è semplicemente finito una cosa, la metti in parte ed è finita, ok, fino a quando quella cosa finita ormai non è più una cosa che stavi seguendo e poi eventualmente ricominciare, ma è come se la ricominciassi re a zero. Quando non ricominci una cosa, quindi, quando tu riprendi una cosa e dai dal punto in cui l'hai lasciata, devi anche giudicare il lavoro che hai fatto fino ad esso, devi giudicare il perché in quel momento l'hai interrotta, darti una motivazione, che spesso non ti piace, e poi dopo avere con tutto questa informazione comunque la voglia di continuare e andare avanti. Non pensavo di giudicarmi così tanto e invece in realtà lo faccio. Mi giudico tanto spesso non mi giudico neanche troppo bene e spesso faccio finta di non fare questo percorso perché ho paura di sentire che cosa mi sto dicendo, ho paura di capire che mi sto giudicando in una maniera sbagliata e ho paura di capire. 

17:30
Ho paura di pensare di essere una persona che non mi piace essere. Invece, come sto imparando in tutto questo processo, il bianco e nero non esiste. Ci sono infinite sfumature, gli grigi di cui faccio parte. Non sono la persona migliore del mondo, non sono la persona peggiore del mondo, e non mi importa neanche capire che cosa, che tipo di persone sono. Mi piace capire che tipo di persona voglio diventare, perché poi è quello il fulcro In questo meccanismo di stop che capita miliardi di volte. 

18:12
Mi è capitato un miliardi di volte in questi 40 anni, nello stop in cui la paura di riprendere l'ho stop, non era tanto perché non avevo voglia di ricominciare, ma perché questo volevo dire dovermi analizzare. Dovrei mi giuricare e dover dire ok, sono una pippa su questa cosa, non mi piace come faccio queste cose, hai sbagliato, è ancora peggio, sei un illuso. Cosa pensavi di fare? Devi ricominciare da capo. Ecco tutte queste vocine. Non volevo sentirle, quindi semplicemente chiudevo, le lasciavo lì per un tempo e poi dopo le riprendevo, ma come se fosse una cosa nuova. Non so se ti ci sei mai trovato o magari, dopo questa cosa che ti ho detto, poi guardare indietro dirai vero, capitato anche a me. Spero di essere stato chiaro, perché sono percorsi mentali molto difficili anche da analizzare. Quindi da qui la decisione è anche visto che si cambia marcia e c'è stato un cambiamento netto di dividere il primo percorso con la stagione 1 del podcast stagione 1, e la seconda parte del podcast con la stagione numero 2. 

19:17
Questo vuol dire puntate un pochino più lontane l'unà dall'altra, probabilmente saranno di una settimana o due la settimana, più lunghe. Continueremo con le interviste. Ho due-tre interviste veramente succulente e non vedo l'ora di farle. La prossima settimana, anzi, in questo sabato sarò al break event di Andrea Favaretto, come vi raccontavo durante l'intervista, mi ha invitato, sarò super contento di essere lì. Quindi poi vi racconterò nel dettaglio anche questo evento nelle prossime puntate, e ci saranno un sacco di cose. 

19:53
Uno degli obiettivi finali di questo viaggio, oltremmmente l'attuazione di tutto quello che mi ero programmato, sarà quello di creare una community, una community di persone che vogliono intraprendere questo percorso. Da soli è molto difficile, insieme si riesce a andare molto più lontano. Quindi questo è il mio obiettivo riuscire a dare anche le persone che vogliono fare questo cambiamento un posto dove condividere i problemi, le sfide e anche i successi. Perché no? Spero che tu farai parte di queste persone. Io intanto ti ringrazio per avermi ancora ascoltato, di essere qua e io ti aspetto alla prossima puntata, dove parleremo sempre di crescita personale e finanziaria. Io intanto ti auguro una bellissima giornata e, se non dovessimo sentirci, una buona vita. Ciao.