
Tra il Dire e il Fare - La Crescita Personale e Finanziaria in pratica
🎙 Benvenuti alla Stagione 3 di Tra il Dire e il Fare!
Questo podcast è nato da una semplice domanda:
E se provassimo davvero a mettere in pratica tutto ciò che leggiamo nei libri sulla crescita personale?
Un esperimento diventato viaggio collettivo, fatto di esperienze vere, riflessioni condivise e confronti sinceri. Niente formule magiche, solo la voglia di scoprire – passo dopo passo – se e come certi strumenti possano davvero aiutarci nella vita di tutti i giorni.
Qui non troverai risposte assolute, ma domande potenti.
Non guru, ma compagni di cammino.
🎧 Impariamo insieme, sbagliamo insieme, cresciamo insieme.
Con un unico obiettivo: diventare, ogni giorno, una versione migliore di noi stessi.
Siete pronti a cominciare?
Allora… si parte.
Tra il Dire e il Fare - La Crescita Personale e Finanziaria in pratica
Puntata 90: La valle dell'infelicità: Perché i 45 anni sono il punto di svolta
Affrontare l'infelicità può sembrare contradditorio per chi si considera naturalmente positivo, ma è proprio questo paradosso che esploro profondamente in questa puntata. Condivido una rivelazione personale emersa durante il mio percorso di terapia: come mi sono reso conto di essere cambiato profondamente dopo aver attraversato un periodo di insoddisfazione.
La scienza conferma che la felicità umana segue una curva a U durante la nostra vita. Intorno ai 45 anni, molti di noi toccano il punto più basso - il picco dell'infelicità. È il momento in cui facciamo i conti con aspettative non soddisfatte, ci confrontiamo con gli altri e ci sentiamo intrappolati nella "ruota del criceto" delle responsabilità. Questa crisi di mezza età è documentata in studi condotti in 130 paesi diversi, dimostrando quanto sia un fenomeno universale.
La buona notizia? Dopo questo punto di massima oscurità, la curva risale. Come dopo il solstizio d'inverno, le giornate tornano ad allungarsi portando più luce. Sviluppiamo gratitudine per ciò che abbiamo vissuto e impariamo a guardare il nostro passato con nuove lenti di comprensione. Se stai attraversando un momento di infelicità, sappi che non sei sbagliato - potresti essere semplicemente nel punto di svolta che ti condurrà verso una nuova consapevolezza e una felicità più profonda. Ascolta questa puntata per scoprire come abbracciare l'infelicità può trasformarsi nella chiave per diventare la versione migliore di te stesso.
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Ciao, stai ascoltando, tra dire e il fare, il mio podcast che parla di crescita personale e finanziaria. Bentornati alla puntata numero 90. Come vi dicevo settimana scorsa, oggi parleremo di un argomento per me strano, perché solitamente sono una persona positiva che vuole sempre le cose buone, le cose che possono succedere. Sono una persona che non solo vede il bicchiere mezzo pieno, ma ringrazia proprio perché c'è il bicchiere. E quindi per oggi voglio parlare di infelicità, perché ci siamo passati tutti quanti, perché ci sono passato anch'io e non me ne ero accorto di quanto fosse utile rendersi non essere felici, soprattutto per una persona che solitamente lo è e di quanto questo cambiamento poi mi abbia portato ad essere quello che sono adesso e a provare a trovare dei cambiamenti che mi servivano. Questa cosa, l'argomento di questa puntata, è nato da una conversazione che ho fatto con il mio terapeuta. È un annetto che faccio terapia, non tanto perché avessi qualcosa da risolvere, ma perché sentivo la necessità di confrontarmi con qualcuno e di parlare con qualcuno. Infatti, spesso le nostre chiacchierate sono dei flussi di coscienza Si parla, si condivide, è quasi come se parlassi con un amico, però ovviamente, quando ho cominciato questo percorso, gli raccontavo che erano un periodo difficile, un periodo in cui non ero contento perché non mi sentivo di essere nel posto giusto.
Speaker 1:Mi sentivo che c'era qualcosa che non andava e non volevo buttare via il tempo, questa era la cosa principale. Mi sentivo che il tempo stava scorrendo. Poi riparlando, pochi giorni fa, si riparlava di dove siamo partiti e io mi sono accorto in quel momento che quella persona che l'anno scorso parlava con lui in quella maniera di quegli argomenti non c'era più. Di quegli argomenti non c'era più. Non sono più scontento, non sento più questo bisogno di correre per raggiungere gli obiettivi.
Speaker 1:Come parlavo nella puntata scorsa, se non l'hai ascoltata, ascolta perché secondo me è molto interessante. E in quel momento lì mi sono accorto cavolo, sono cambiato. È un po' come quando il tuo figlio qualcuno non vede il bambino per un po' di mesi. Quando il tuo figlio qualcuno non vede il bambino per un po' di mesi, dici no, è cambiatissimo, per te invece è sempre uguale. No, quindi sono questi cambiamenti piccolini, graduali, che non ti fanno rendere conto che in realtà poi dopo sei cambiato tanto, cioè è successo veramente tanto in te. E quindi la cosa principale che mi ricordo è che quasi mi sentivo in colpa per non essere felice, come se la mia essenza di persona solare che comunque è una persona che cerca sempre di trovare il buono venisse tradita come io.
Speaker 1:Non posso essere quella persona, non posso essere triste e questa cosa qua, probabilmente, è quella che ha creato il mio, il mioircuito. In realtà devo ringraziare quella fase perché se non ci fosse stata quella crisi, quel problema non sarei arrivato dove sono adesso. Probabilmente tantissimi articoli che parlavano di questa, di questo andamento a U, della felicità, dove solitamente quando si è piccoli si è felici perché si ha pochi pensieri, non si ha, non si ha coscienza di quello che c'è fuori, si è tra le braccia di mamma e papà, si è protetti, si ha un percorso ben delineato. Quindi, se tutto va bene fino ai 18 anni più o meno, anche magari un po' prima, però comunque si hanno delle strade che sono ben delimitate, poi dopo si è in mare aperto e ti perdi. Però fino a quell'età lì si è abbastanza contenti. Dopo eventi incominciano un po' i problemi, però comunque nella maggior parte dei casi si è felice perché ci sono gli amori, c'è la gioventù, c'è il futuro, ci sono i progetti.
Speaker 1:Che si arriva dell'infelicità? casualmente è intorno ai 45 anni. Ovviamente prendetele con le pinze, sono dati che possono essere più o meno, però comunque c'è un momento di massima infelicità. Dovuto a cosa? Principalmente intorno a quell'età. Lì si incominciano a tirare le somme, si incomincia a capire che i progetti che si erano fatti magari non sono stati realizzati. Si fanno i paragoni con gli altri.
Speaker 1:Vedi, quella persona lì, partita con me, guarda dove è arrivata, guarda dove sono io, si è bloccati, nel senso buono della parola, in alcune situazioni lavorative familiari che ci creano dei muri. Ci rendiamo di punto in bianco conto che non siamo liberi così tanto, comunque siamo vincolati. Alcuni la chiamano essere nella ruota del criceto. No, si è creato un meccanismo in cui hai il mutuo, devi lavorare, non puoi spostarti, hai mille sogni, ma ti rendi conto che l'idea magari di aprirti un bar in spiaggia non sarà veramente realizzabile, o altre cose del genere. Quindi in quel momento quella cosa lì ti crea stress e tristezza In più.
Speaker 1:Se sei fortunato hai ancora i tuoi genitori e sei in salute, ma se no, possono esserci anche quei problemi. I genitori diventano anziani, ci sono i primi acciacchi e se hai un bambino, incominciano magari a crescere, anche lì c'è la paura di non potergli dare. Insomma, incominci a diventare adulto. E quella lì spesso è la crisi di mezza età in cui si va a cercare, poi ad ancorarci ad altre cose che ci rendevano felici prima. Quante persone, conoscete, che di colpo in bianco hanno ripreso a fare cose che non facevano da vent'anni si sono ricomprate la moto, si sono tinte i capelli anche se erano bianchi, cominciano a vestirsi da giovani, perché si va a ricercare delle cose che ci rendevano felice, nell'idea che poi possiamo riprovare quella sensazione in verità, e poi sono dei pagliativi perché, come sappiamo, spesso non è così.
Speaker 1:Ecco, se qualcuno mi avesse detto che questa cosa qua è una cosa fisiologica, perché hanno fatto uno studio su 130 paesi ed è una cosa che capita spessissimo in quasi tutte le culture, che in quell'età e in quel momento si è al picco dell'infelicità. Ecco, se qualcuno mi avesse detto guarda, è normale che in quel periodo lì capiterà questa cosa, capiterà tutti quanti. Chi più che meno vivila, abbraccia l'infelicità, cerca di leggere cosa ti sto dicendo e poi dopo, tranquillo, perché dopo, da lì, in realtà, la bella notizia qual è? È che poi, dopo la felicità ricomincia a crescere, è come il punto più buio dell'anno. Poi dopo le giornate continuano ad essere lunghe, si allungheranno fino alle nove di sera. Ci sarà luce, ci sarà caldo, ritorno alla primavera, tranquillo, ci sarà quel tempo.
Speaker 1:Ecco, se qualcuno mi avesse detto questa cosa, l'avrei vissuta in maniera più serena. Maniera più serena, quindi la bella notizia qual è? che si, dopo la felicità, ci saranno gli acciacchi, ci sono i problemi, però si incomincia anche ad accettare quello che si è avuto, quello che non si è avuto, ma soprattutto si incomincia a essere grati per il tempo, per le persone che abbiamo conosciuto, per la famiglia, per gli amori che abbiamo avuto, per le cose che succedono, perché comunque cominciamo a dare un valore diverso alla nostra vita e al nostro tempo. Ed ecco che pian piano tutto quanto ricomincia a riprendere valore, vedendo le cose da una parte differente.
Speaker 1:Ecco, penso che sia bellissima questa cosa, penso che sia una cosa che in realtà già sapevo, perché poi, quando parliamo con gli anziani, si capita che ci raccontino per dirci guarda, quanto sei fortunato, deve essere grato di questa cosa. Ma a meno me è capitato di parlare con persone che mi davano tranquillità, serenità, e quindi questa cosa a me mi ha reso molto felice, mi ha fatto capire il percorso che stavo facendo e soprattutto ho capito che non ero sbagliato. Fondamentalmente, poi è questa la cosa di base E sono grato di quel momento di estrema infelicità in cui stavo veramente buttando via delle cose che avevo costruito nel tempo con tanta fatica, semplicemente perché dicevano che non mi piacciono più, non mi piacciono più, non le voglio più. Questa cosa qua probabilmente mi rende infelice. Voglio andare verso la felicità.
Speaker 1:In realtà, se di questa cosa qua non è stata e le sto rileggendo quello che è successo prima con un'altra lente, come capita spessissimo Quello che è successo prima con un'altra lente, come capita spessissimo adesso, non mi ricordo che lo diceva, ma la vita si capisce, cioè si legge guardando indietro, non in avanti. E guardando indietro, man mano che ci capitano le cose e che acquistiamo anche un po' di saggezza e un pochino di lettura analitica di quello che succede, mettiamo davanti ai nostri occhi queste lenti che ci permettono di leggere in maniera totalmente diversa situazioni che ci sembravano diverse. Io stesso ho cambiato idea radicalmente su molte cose, guardandomi indietro, col senno di poi, radicalmente su molte cose. Guardandomi indietro, col senno di poi, ho riletto tutti i comportamenti di mio padre, di mia madre, che magari per alcune cose avevo colpevolizzato. E poi invece, da che colpevolizzavi dovevo ringraziarti, perché ho capito i meccanismi che c'erano indietro, il perché, i limiti che c'erano dietro quelle azioni. E anche questa cosa per me è servita perché guardandomi indietro ho riletto alcune cose che ho fatto e anche alcune cose sbagliate e ho detto ok, in questo contesto ci stanno.
Speaker 1:Io spero che questa puntata ti aiuti, ti abbia aiutato, vi abbia aiutato. Non so se siete in questo, se dovete ancora arrivare ai 40, agli 80 o se ci arriverete tra un pochino. Però ecco, se è un periodo in cui siete infelici, non vi preoccupate, perché comunque anche questo serve per poi diventare la versione migliore e più felice di te. Io, come sempre, ti ringrazio per questa, per questa cacchierata, per avermi ascoltato, per avermi dedicato il tuo tempo. Noi, come sempre, ci sentiamo martedì prossimo sempre qua per parlare di crescita personale e anche finanziaria. Ti ringrazio per il tempo che mi hai dedicato. Non so se tor tornerai. In ogni caso, io ti auguro una bellissima giornata e, se non dovessimo sentirci, una buona vita. Ciao.