
Tra il Dire e il Fare - La Crescita Personale e Finanziaria in pratica
🎙 Benvenuti alla Stagione 3 di Tra il Dire e il Fare!
Questo podcast è nato da una semplice domanda:
E se provassimo davvero a mettere in pratica tutto ciò che leggiamo nei libri sulla crescita personale?
Un esperimento diventato viaggio collettivo, fatto di esperienze vere, riflessioni condivise e confronti sinceri. Niente formule magiche, solo la voglia di scoprire – passo dopo passo – se e come certi strumenti possano davvero aiutarci nella vita di tutti i giorni.
Qui non troverai risposte assolute, ma domande potenti.
Non guru, ma compagni di cammino.
🎧 Impariamo insieme, sbagliamo insieme, cresciamo insieme.
Con un unico obiettivo: diventare, ogni giorno, una versione migliore di noi stessi.
Siete pronti a cominciare?
Allora… si parte.
Tra il Dire e il Fare - La Crescita Personale e Finanziaria in pratica
Puntata 93: Chi Vuoi Essere da Grande?
L'episodio esplora come la domanda "Cosa vuoi fare da grande?" limita il potenziale umano concentrandosi sul ruolo professionale invece che sull'identità personale. Rifletto sulla necessità di cambiare paradigma passando dal "fare" all'"essere", focalizzandoci sui valori che guidano le nostre scelte piuttosto che sui titoli professionali.
• Differenza tra definirsi attraverso ruoli professionali e costruire un'identità basata sui valori
• I cinque pilastri dell'essere: integrità, compassione, coraggio, crescita continua e servizio
• Come il servizio verso gli altri senza aspettarsi nulla in cambio migliora la società intera
• La distinzione fondamentale tra inseguire il successo e sviluppare una vera leadership
• Esercizi pratici per riconnettersi con i propri valori: il necrologio, lo specchio e il test dei valori
• Letture consigliate per approfondire: Il monaco che vendette la sua Ferrari, L'arte di essere se stessi e Atomic Habits
La prossima volta che parlate con un bambino, provate a chiedergli non cosa vuole fare da grande, ma che tipo di persona vuole diventare. Vedrete che da questa domanda emergeranno risposte sorprendenti che vi faranno capire molto di più dei vostri bambini e forse anche di voi stessi.
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ciao sta ascoltando, tra il dire e il fare, il mio podcast che parla di crescita finanziaria e personale. In pratica, e rieccoci qua. Buongiorno a tutti quanti. Grazie di essere tornati ad ascoltare il mio podcast e questa è la puntata numero 93 e tratteremo un argomento a me molto caro perché mi riguarda anche i bambini, ma non solo, riguarda gli adulti, che erano anche bambini. E alla domanda che ci facevano da piccoli, sempre, ovvero cosa vuoi fare da grande È una domanda che adesso, avendo un bambino di sei anni, gli sento fare spesso sento delle risposte bellissime e hanno aperto in me una serie di ragionamenti che voglio fare insieme a voi, perché poi porteranno a delle conclusioni che secondo me possono essere veramente importanti e che potrebbero fare anche dei cambiamenti radicali nella maniera in cui affrontate quello che fate e anche quello che siete. Quindi, partiamo da questa domanda che si fanno tutti quanti. Non so voi che cosa rispondavate. Io da piccolo mi ricordo benissimo che quando mi chiedevano cosa vuoi fare da grande, la risposta che faceva ridere a tutti quanti, che penso che nessuno avesse mai preso sul serio, era l'inventore, a tutti quanti che penso che nessuno avesse mai preso sul serio, era l'inventore. Io volevo inventare cose che cambiavano il mondo. Volevo fare delle cose che non creare, delle cose che non c'erano e trasformarle in realtà. Adesso, alla veneranda età di 47 anni, posso dire che probabilmente, rientrepretando quella risposta, sono riuscito a fare quello che volevo. E a questo risultato ci sono arrivato solamente recentemente, in realtà, perché anche io avevo preso quella mia risposta come una frase di un bambino che diceva giusto, delle cose che si immaginavano, come la ballerina, il calciatore. Quelle sono delle cose che poi dopo noi diciamo dovre andare a leggere cosa c'è dietro, ma proseguiamo per passi. Quando è che smettiamo di chiedere ai bambini chi vogliono essere e iniziamo a chiedergli solo cosa vogliono essere? Questo penso sia il punto fulcro di questo racconto che voglio farvi. Se ci pensate, noi in realtà gli vogliamo chiedere che lavoro vogliono fare. Ci può importare poco in realtà, anche perché, come possiamo vedere adesso dalla società, il 90% dei lavori che c'erano un tempo non ci sono più e probabilmente i lavori che ci sono adesso molti di questi spariranno e i lavori futuri non esistono neanche. Penso che nessuno della mia età avrebbe mai detto voglio fare il podcaster, voglio fare lo youtuber o voglio trattare crescita personale della vita? no, semplicemente perché non c'era. Quindi quello è già. È abbastanza limitante già chiedere che cosa vuoi fare, mentre invece, se andiamo a chiedere chi vogliamo essere, si apre un mondo infinito di possibilità su cui possiamo andare a lavorare, sui valori. Quindi la prima parte è il paradigma del fare.
Speaker 1:In questa società Siamo stati educati a definirci attraverso dei ruoli professionali l'avvocato, il commercialista, il dottore ilore, il veterinario, la ballerina, il calciatore. Ma quello, se ci pensi, in realtà non definisce te. Quanti dottori ci sono bravi e dottori invece scompetenti molto scarsi. Calciatori bravissimi e calciatori scarsissimi e via dicendo. Quindi questa è già una equazione sbagliata valore personale, uguale ruolo che ci dà la società. E questa cosa non so voi, io non ci avevo mai pensato prima di affrontare questo argomento. Laddove poi dopo il successo di quel ruolo non c'è, ecco che cadono Il fare viene a meno, magari perché andiamo in pensione, perché abbiamo problemi, vogliamo fare giocatori di calcio e ci rompiamo il menisco o mille altre cose.
Speaker 1:A me è capitato per primo, mi ero definito come tanti ruoli, non essere il ballerino, il cantante, il musicista. Ma quando poi dopo nella vita, perché scegli o perché la vita sceglie per te di non avere più quel ruolo, di non fare più quella cosa, ecco che a un certo punto ti senti vuoto, ti senti morire, non so se ti è capitato, mentre se invece vai a lavorare su un altro livello, ecco che anche questo cambiamento potrebbe aiutarti a diventare la persona che vuoi. Quindi c'è la nuova rivoluzione, che è la rivoluzione dell'essere. Quindi la nuova domanda che ci vogliamo fare sono domande più profonde, che lavorano più sui valori, i valori come una bussola interiore che ci dirige verso quella persona che vogliamo essere. Se ci pensi, anche quello che vogliamo a vent'anni e quindici non è quello che vorremmo a sessanta. Quindi anche a livello professionale, se noi ci impostiamo su una forma rigida, poi dopo ci troviamo in un percorso di vita che non ci rende felici, forma rigida, poi dopo ci troviamo in un percorso di vita che non ci rende felici. Se invece lavoriamo con delle bussole che sono di valoriali, quindi di chi voglio diventare, cosa vorrei fare, chi voglio aiutare, perché lo voglio fare, ecco che queste domande ci aiutano a essere delle persone che fanno un percorso in evoluzione, ma che rimangono sempre ancorate a quei valori.
Speaker 1:Facendo questo tipo di discorsi, lavorando con i bambini, secondo me, su questo livello li aiutiamo anche a stimolare, far crescere un carattere e dei valori che sono importanti. E quali sono i pilastri almeno quelli che secondo me sono importanti da inculcare in chi voglio essere da grande? Ne ho elencati cinque, poi possono essere molti di più, però quelli che mi sono venuti in mente e su cui voglio lavorare io sono l'integrità, quindi l'allineamento tra i valori e le azioni. Dobbiamo fare comportarci in una maniera in cui quello che facciamo è congruo con quello che noi, con i nostri valori, adesso guardiamo chi ci governa, guardiamo molti ruoli di potere. C'è un disallineamento con quello che dovrebbero essere i valori e quello che poi sono le azioni.
Speaker 1:Il numero due sono la compassione. Questo penso che sia una cosa importante. Compassione verso gli altri, quindi anche creando empatia e cercando di capire anche quello che stanno provando gli altri, ma anche con passione verso se stessi. Dobbiamo imparare anche a volerci bene e capire anche i nostri limiti, le nostre fragilità e a volte accettarle, perché non è così scontato. Spesso siamo noi stessi le prime persone che lavorano contro di noi, noi. Nei bambini piccoli questa cosa capita spesso e lo vediamo quando qualcosa non va come deve essere, ho sbagliato, e c'è un dramma. Capire anche che l'errore, lo sbaglio fa parte della crescita e non è un ostacolo della crescita, secondo me è una cosa veramente importantissima.
Speaker 1:Terzo punto è il coraggio. Non il coraggio nel senso di fare cose coraggiose quindi mi salto dalla finestra e non mi faccio male. Quello non è coraggio, ma il coraggio di essere autentici e di non aver paura di mostrarsi per come si è davvero. Quello penso sia la vera forma di coraggio Togliere infrastrutture che ci obbligano gli altri, gli amici, la società a mettere e mostrarsi davanti a tutti quanti come si è davvero. Quello penso sia la forma di coraggio numero uno.
Speaker 1:Quarto punto è la crescita continua, quindi oltre ovviamente dello studiare, ma è proprio la voglia di stimolare la curiosità e di non pensare mai di sapere tutto e di essere arrivati. Quindi, per quanto tu possa essere bravo in qualcosa, c'è sempre qualcuno o qualcosa nella vita che ti può insegnare una cosa in più, che ti può aiutare a migliorare. E la voglia di ricercare sempre dov'è la verità, dov'è quello che non capisco. Perché non la capisco Io, non so voi. Perciò sono stato fin da piccolo e qua si ricollega al fatto di voler fare l'inventore quando c'è qualcosa.
Speaker 1:Una domanda che mi salta in mente ma perché questa cosa è così? mi fermo e devo andare a capire la risposta. Cerco su Google, cerco informazioni, chiedo perché questa cosa funziona così, perché è successa questa cosa? e fin quando non l'ho trovata la risposta o almeno un perché a questa mia domanda non riesco a fermarmi per scontato, soprattutto se si parla con i bambini, e che invece va, secondo me, insegnata fin dalla tenierissima età.
Speaker 1:Che è il servizio. Cosa vuol dire il servizio? Il servizio è il contributo oltre al profitto. Vuol dire fare qualcosa perché io voglio aiutare. Il servizio è aiutare una persona anche se non te l'hai chiesto, una persona per fare qualcosa. Il servizio è raccogliere delle carte sporche per terra anche se non sei tu che hai sporcato.
Speaker 1:Il servizio è entrare in un meccanismo in cui tu sei qualcosa che rende migliore la società senza avere nulla in cambio, senza avere neanche un grazie in cambio. Lo fai semplicemente perché va fatto. Questa mentalità di servizio è quello che immagino a livello magari utopistico, però globale, mondiale. Poi renderà questo mondo un mondo migliore Una serie di persone che fanno delle cose per rendere migliore la società anche senza avere nulla in cambio. Nei miei tanti viaggi in Giappone, come sai, ho avuto la fortuna o la fortuna di andarci svariate volte all'anno.
Speaker 1:Questa forma di servizio è palese. Ci sono persone che raccolgono le erbacce e gli angoli delle strade semplicemente perché vogliono che quell'angolo sia pulito per tutti quanti. Non ci sono cestini dell'immondizia perché nessuno. Tutte le persone buttano l'immondizia differenziata a casa loro e non c'è una cartaccia. E potrei fare centinaia di esempi in questa, in questa maniera.
Speaker 1:Ecco, quella è una, una maniera di fare servizio che però poi dopo ha dei risultati lampanti nella vita di tutti quanti e quindi poi dopo instaurano quello che poi dopo è l'effetto Zimbardo. Una cosa buona, zimbardo dal famosissimo psicologo provate a cercarlo perché è molto interessante. Andate a cercarlo perché è molto interessante. Ed è un effetto in cui, sia nel bene sia nel male, delle azioni comuni positive portano ad altre azioni comuni positive e idem negative. Una frase che viene sempre in mente e che dovremmo seguire tutti quanti, anche chi non ha figli, è questa i bambini sono grandi imitatori, quindi dategli qualcosa di grande da imitare. E questo è verissimo, lo sappiamo, c'è un'età in cui si imitano un sacco di cose, si fanno proprio senza pensarci e poi dopo vengono tirate fuori in età adulta. E abbiamo un ruolo importantissimo, dicevo, anche le persone che non hanno figli o che hanno comunque ruoli in cui sono a contatto con i bambini.
Speaker 1:Secondo me è importantissimo essere sempre d'esempio ed essere legati a quei valori che poi abbiamo imparato, avremmo dovuto imparare magari quando eravamo piccoli. E ultimo punto, che chiude poi il cerchio, è quello sulla differenza tra leadership e avere successo. Non stiamo allenando i bambini a diventare, ma neanche i giovani a diventare leader. Gli stiamo aiutando a diventare dei follower o delle persone che cercano di raggiungere il successo. Ma il successo in realtà da solo non ti porta assolutamente a niente se non un breve fuoco.
Speaker 1:In quel momento Ci siamo passati, capita. Quante persone abbiamo visto avere successo ma non lasciare niente. E quante persone abbiamo visto invece veri leader passare per un piccolo frame della vita accanto a delle persone e cambiargli la vita. Ecco, dovremmo allenare i bambini a cambiare un attimo, i bambini e i giovani a cambiare la prospettiva di quanto sia importante diventare dei leader, quindi delle persone con dei valori, con dei pensieri, che portano avanti una missione, piuttosto che delle persone che pensano al successo, perché il 99% delle volte il successo è solamente per scopo personale e poi rimane tutto quanto lì, anche in ambito lavorativo, tutti noi, pensando a uno dei nostri lavori passati, possiamo pensare alla differenza tra quando abbiamo incontrato lungo la nostra strada un capo, oppure quando abbiamo incontrato lungo la nostra strada un leader, quanto tutta la macchina è cambiata, quanto il vostro lavorare sia cambiato in maniera positiva o negativa, e quanto questi due ruoli, apparentemente molto simili sulla carta, abbiano avuto dei risultati completamente differenti. E, come facciamo spesso in questo podcast, parliamo della pratica parliamo un po' di cose che possiamo fare attivamente per cambiare la nostra vita e poi magari anche ad aiutare i nostri bambini.
Speaker 1:La prima è sono degli esercizi molto brevi che ci aiutano a porci delle domande. Primo, l'esercizio del necrologio, quindi domandarci cosa scriverebbero se noi in questo momento morissimo e se questo è quello che ci scrivono, è realmente quello che vorremmo lasciare su questa terra. Non so se ci pensi, ma ovviamente non siamo eterni. Tutti quanti prima o poi verremo a mancare e che cosa vorremmo lasciare qua? cosa ti piacerebbe, come ti piacerebbe voler essere ricordato? tutti quanti vorremmo essere eterni nella mente e nelle azioni e nella storia. Tu, come vorresti essere ricordato o ricordata? questa è la prima essere ricordato o ricordata? questa prima domanda.
Speaker 1:La seconda è un pochino più introspettiva è guardarsi allo specchio e guardare cosa c'è lì, se ti riconosci, se quello che guardi è quello Corrisponde a quello che senti, non fisicamente, ma proprio guardi negli occhi come persona. Prendiamoci questi 5-4 minuti, vedrai che sono eterni, sono lunghissimi per incominciare a rientrare in contatto con noi. Il terzo è il test dei valori. Quindi guarda se nelle decisioni importanti che hai fatto ultimamente hai applicato la tua scala valoriale o, seppure sei andato con un automatismo, hai fatto quella cosa perché? perché era la più semplice, perché la prima che ti è venuta da fare era quella più comoda o era l'unica che conoscevi.
Speaker 1:Se pensi di essere una persona buona, ma poi dopo magari ultimamente sta trattando male le persone perché per mille motivi o ti è capitato qualcosa. Se pensi di essere una persona onesta, però poi dopo magari hanno sbagliato di darti il resto e non l'hai riportato indietro, perché tanto, cosa vuoi che cambi un euro? ecco, queste sono delle domande da farsi e bisogna essere molti onesti con se stessi. È difficilissimo, però ti possono aiutare a diventare una persona migliore, a cambiare anche la tua vita e la maniera in cui vedi il mondo esteriore. E cambiare le domande che facciamo e che ci facciamo cambia anche poi la nostra prospettiva, ci fa vedere il mondo e noi stessi in una maniera un po' diversa.
Speaker 1:Quindi, cambiare da cosa vuoi ottenere a chi vuoi diventare, questa è un'altra domanda da fare, secondo me, a noi stessi e ai bambini. Parlo a noi stessi perché noi eravamo i bambini di un tempo. Quindi quando poi parlo di parlare ai bambini, parlo anche spesso di parlare a noi stessi. Cambiare da cosa, come avere successo, a come essere utile che non vuol dire non avere successo nella vita, sia ben chiaro vuol dire come questo successo possa anche aiutare gli altri. Viviamo in un mondo in cui l'unica maniera per sopravvivere lo scopriremo sempre di più è cominciare a pensare come se fossimo un'unica cosa. Non c'è altra strada, o prima o poi l'unica strada sarà l'estinzione globale, e quindi questo pensiero ci aiuterà a capire come quello che stiamo facendo possa avere anche un impatto sugli altri. E sappiamo che questa è la vera forma di successo non quella in cui prendo, prendo, prendo, ma quello in cui do e tramite dare riesco anche prendere.
Speaker 1:Gandhi diceva che il successo è quando i valori e le azioni sono in armonia. Ecco, questa, penso che questa frase raccolga un po tutta l'essenza di quello che volevo, volevo farvi percepire. Ecco, poniamoci queste domande chi vuoi essere quando nessuno ti guarda? quali valori stai trasmettendo con le tue azioni? oppure come puoi Grazie a tutti.
Speaker 1:A parlare dei bambini, abbiamo fatto un viaggio in cui poi, per aiutare i bambini, dobbiamo per forza lavorare su di noi, perché noi siamo l'esempio. Ed ecco che tornano i bambini, perché tramite il loro aiuto noi stiamo diventando delle persone migliori. E questo è il percorso che tutti i genitori fanno. Ma comunque chiunque abbia a che fare con i bambini non solamente i genitori poi dopo si trova davanti, però ci obbliga, anzi ci impone, avere una responsabilità verso tutti quanti, non semplicemente verso i bambini, ad essere d'esempio. Non facciamo qualcosa che non vorremmo che gli altri replicassero perché meno i nostri bambini.
Speaker 1:Sono piccoli passi verso l'autenticità e la riconnessione con i nostri valori, quelli che magari non sapevamo da avere, quelli che non avevamo ricordato, che adoro, che è Jim Rohn, sicuramente lo conoscete, che dice che non è quello che otteniamo, ma quello che diventiamo che determina la qualità della nostra vita. Se ci pensate e questo potrebbe essere veramente una cosa che, presa la lettera, ci cambia completamente il paradigma sia di come valutiamo dove siamo adesso sia di come vogliamo essere in futuro vi la consiglio. Anche alcuni libri che a me sono piaciuti particolarmente uno è di Robin Sharma, che mi piace molto, che è Il monaco che vendette la sua Ferrari, molto semplice da leggere ma che puoi darvi buoni spunti. Poi c'è Brené Brown, l'arte di essere se stessi, e anche Atomic Habits, che è molto famoso, che però, a dispetto dell'essere famoso, che spesso non è sintomo di qualità, in realtà può darvi veramente degli stimoli concreti e utili a ottenere qualcosa di diverso dalla vostra vita. E quindi, la prossima volta che starete parlando, magari con i vostri bambini, chiedeteli chi volete diventare da grandi e loro vi diranno il calciatore, magari di nuovo, perché sono abituati a questa cosa.
Speaker 1:E voi ripetetegli no, ma che tipo di persona vuoi diventare? una persona buona, una persona gentile? quali sono i valori? che ti dicano. Vedrete che da un punto interrogativo iniziale si aprirà un sorriso e da quello spunto capirete molto di più dei vostri bambini e forse anche capirete anche molto di più di voi. Siamo arrivati anche alla fine di questa puntata numero 93. Vi ringrazio di cuore per il tempo che mi avete dedicato, per essere rimasti qua con me. Se vorrete, il prossimo martedì sono ancora qua con una puntata, sempre sulla crescita personale finanziaria. Se così non fosse, vi auguro una bellissima giornata e una buona vita. Ciao, grazie a tutti.