Tra il Dire e il Fare - La Crescita Personale e Finanziaria in pratica

Puntata 94: "Una camionata di m*rda"

Sunny

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Esploriamo la potente metafora buddista della "camionata di merda" per comprendere come trasformare i problemi in opportunità di crescita personale.

• La metafora della camionata di escrementi rappresenta i traumi che non scegliamo ma dobbiamo affrontare
• Esistono due modi di reagire: portarsi i problemi dietro ovunque o iniziare a trasformarli
• Trattenere i problemi porta isolamento, depressione e negatività crescente
• Trasformare gradualmente le difficoltà può convertirle in "fertilizzante" per la crescita
• I problemi superati ci rendono più forti e capaci di aiutare gli altri
• Anche al lavoro e nelle relazioni, i fallimenti spesso aprono porte a nuove opportunità
• È importante darsi tempo per reagire, ma poi agire concretamente
• Camminare e stancarsi fisicamente può aiutare a trovare nuove prospettive sui problemi
• Immaginare il problema come un racconto può suggerire soluzioni creative

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Una Camionata di merda. 


"Nella vita, le cose spiacevoli, come arrivare per ultimo nella propria classe, capitano. A tutti. L'unica differenza tra una persona felice e una che si deprime è il modo in cui si reagisce al disastro. Immaginate di aver appena passato uno splendido pomeriggio al mare con un amico. Quando tornate a casa, scoprite che davanti alla vostra porta è stata scaricata un'enorme camionata di merda. Ci sono tre cose da sapere di questa camionata di merda. Uno, non l'avete richiesta a voi, non è colpa vostra. Due, vi tocca tenervela. Nessuno ha visto chi l'abbia scaricata, quindi non potete chiamare nessuno per portarla via. Tre, è schifosa e offensiva. Il soffettore riempie tutta la casa, è quasi insopportabile. In questa metafora, la camionata di merda davanti a casa vostra sta per le esperienze traumatiche che ci vengono scaricate addosso nella vita. Come la camionata di merda, ci sono tre cose da sapere sulle tragedie della nostra vita. Uno, non le abbiamo richieste noi, ci chiediamo perché proprio a me. Due, ci tocca tenercele. Nessuno, nemmeno i nostri migliori amici, può portarcela via, anche se magari ci proveranno. Tre, sono terribili, deleterie per la nostra felicità e la sofferenza che comportano riempie tutta la nostra vita, sono quasi insopportabili. Ci sono dunque due modi di reagire all'arrivo di una camionata di merda. Il primo è portarcela dietro. Ce ne mettiamo un po' nelle tasche, un po' in valigia e una parte sotto la maglietta. Ce la infiliamo persino nei pantaloni. Scopriremo che, se ci portiamo la merda in giro, perderemo un sacco di amici e nemmeno i migliori amici vorranno frequentarci molto spesso. Portare la merda con noi è una metafora per quando sprofondiamo nella depressione, nella negatività o nella rabbia. È una reazione naturale e comprensibile alle avversità, ma ci farà perdere un sacco di amici, perché è altrettanto naturale e comprensibile che i nostri amici non amino starci vicino quando siamo così indepressi. E inoltre, il mucchio di merda non diminuirà, anzi, la puzza non farà che aumentare mentre se ne sta lì a macerare. Per fortuna esiste un'alternativa. Quando ci scaricano addosso la camionata di merda, facciamo un bel respiro e ci mettiamo al lavoro. Tiriamo fuori la carriola, il forcone e il vadine. Con il vadine depositiamo la merda nella carriola, la portiamo sul retro della casa e la scarichiamo in giardino. È un lavoro stancante e difficile, ma

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Speaker 1:

Ciao, stai ascoltando Tra il dire e il fare, il mio podcast che parla di crescita finanziaria e personale. In pratica, bentornati, è di nuovo martedì, di nuova puntata di Tra il dire e il fare. Ed eccoci in questa puntata con il titolo particolare, che probabilmente ti avrà indotto a cliccare per capire di cosa parliamo. Oggi parliamo di una camionata di merda, che è proprio il testo letterale e il titolo di un libro che sto leggendo, di Ajak Baram. Spero di averlo pronunciato bene. Chi è Lui? è un monaco buddista australiano, nato a Londra e maestro nell'arte di raccontare storie con umorismo e saggezza. Ha scritto questo libro, da cui adesso traggo anche il spunto per questo podcast, che si chiama proprio Una camionata di merda. Questo libro è fatto circa di 110-112 storie che si collegano alla filosofia buddista. L'ho appena finito di leggere, mi è piaciuto molto. Ho preso parecchi spunti e uno di questi è proprio il titolo del libro. E oggi parliamo proprio di questo, quindi di come affrontare una camionata di mezzo. Se riusciamo ad andare a oltre a questo titolo un po' volgare, che però serve proprio per attrarre, l'attenzione, scopriremo dietro a questo racconto e anche a tutti i racconti del libro, tante saggezze molto profonde raccontate in maniera leggera. E cos'è una camionata di merda. È proprio quello di cui parliamo. Il racconto incomincia così Pensiamo di tornare davanti a casa nostra e un bel giorno ci troviamo qualcuno, non si sa chi. E un bel giorno ci troviamo qualcuno, non si sa chi, che ha scaricato una camionata di questi sgrementi davanti alla nostra porta.

Speaker 1:

Ovviamente la prima cosa è lo shock dell'accaduto e abbiamo tre verità assolute su questa cosa. La verità numero uno è che non l'abbiamo chiesta noi ed non è colpa nostra, ci è semplicemente capitata. Verità numero due è ci tocca tenercela. Non possiamo fare altro che lasciarla lì in questo momento e nessun altro può portarla via per noi. La verità numero tre è che è schifosa e offensiva e la puzza riempie tutta quanta la casa. Quindi questa è la situazione in cui ci troviamo casa. Quindi questa è la situazione in cui ci troviamo.

Speaker 1:

Qual è il significato profondo dietro questa questa cosa? è che la camioneta di merda rappresenta le tragedie e i tramiti della vita che non ci scegliamo. Nessuno di noi sceglierebbe qualcosa di brutto nella vita. Ovviamente, però ci capitano e dobbiamo a un certo punto affrontarle. E anche queste, queste, queste tragedie hanno tre caratteristiche identiche. E noi le abbiamo richieste. Noi, perché proprio a me? Perché è successa a me questa tragedia Spesso ci tocca affrontarla da soli.

Speaker 1:

Anche se gli amici provano ad aiutarci, siamo noi in prima persona che dobbiamo riuscire ad affrontare il problema che ci si pone davanti. Numero tre sono terribili e la sofferenza riempie tutta la nostra esistenza. Spesso se non riusciamo a liberarcene. E una volta appurata questa cosa, abbiamo due modi molto netti di reagire. Il primo modo è portarsi la merda dietro, riempirsi le tasche, le valigie, nascondere sotto la maglietta, nei pantaloni e cercare di svuotare l'entrata di casa nostra. Però quali sono le conseguenze? per tutto perdiamo degli amici.

Speaker 1:

A nessuno piace stare vicino alla merda, vicino alla puzza, ai problemi e l'altro che tutto questo spesso ci porta isolamento sociale, ci porta depressione, negatività, rabbia. Quindi questa cosa, cosa succede? Più la teniamo addosso, più la puzza aumenta e ci portiamo dietro ancora di più altri problemi. Il secondo modo è incominciare a spalare e a trasformare questa valanga. Quindi bisogna tirare fuori la propria carriola, il forcone e incominciare a trasportare piano piano nel giardino, dietro a casa nostra, anche mezza carriola, anche un secchiano al giorno, ma incominciamo piano, piano a liberarci di questo peso che c'è davanti a casa nostra. Il lavoro è faticoso, ma è costante e anno dopo anno incominciamo a liberare la nostra entrata.

Speaker 1:

E questo è il proprio segno di trasformazione, perché pian piano nel nostro giardino il, il, anche la merda, che è un problema, diventa un fertilizzante, diventa qualcosa che può far nascere anche qualcosa di buono. A me è capitato, immagino anche a voi. Se vi fermate un secondo e pensate a un problema che avete avuto, un trauma che avete avuto e che siete riusciti a sorpassare, che cosa ha dato? Difficilmente poi da qualcosa di ancora più brutto. Se lo abbiamo affrontato, spesso ci rende più forti, ci rende degli esempi, ci dà quella forza per poi poter aiutare le persone che ci stanno passando, per esempio, e quindi ci aiuta, come dicevamo prima, stimolando la compassione e stimolando l'empatia riusciamo a capire veramente che cosa è passato ed ecco che il nostro problema riesce magari a evitarlo qualcun altro. E questa è la storia molto semplice, in realtà, che però ci fa capire che non abbiamo molte scelte davanti a un problema.

Speaker 1:

Abbiamo il fatto di essere fermi o, se no, quelle che di trasformare questo problema in qualcosa di buono. E già sapere che ci sono queste due scelte sempre è qualcosa di in parte ci rende più tranquilli e ci fa, ci farà vivere meglio. Quindi, come sempre, parliamo anche delle applicazioni pratiche al lavoro. Per esempio, quanti progetti falliscono, colleghi ci deludono o abbiamo problemi che però poi dopo ci fanno aprire la porta a qualcos'altro Nelle relazioni. Quante relazioni fallite ci hanno poi permesso di trovare la persona giusta. Ci sono stati momenti di crisi che ci hanno trasformato in momenti di crescita. Anche semplicemente imparare a sorpassare i problemi ci aiuta a trovare delle tecniche per cambiare prospettiva, incominciare a pensare al problema come mezzo di crescita, come trampolino per il miglioramento.

Speaker 1:

Questa filosofia è spesso, quasi sempre, quella che poi dopo porta grandissimi risultati. E mi ricordo che quando si parlava con un mio amico ingegnere che stava stava sviluppando delle cose, mi diceva che ogni volta che si trovavano davanti a un muro loro dicevano ok, perfetto, abbiamo capito che così non si fa. Perfetto, togliamo questa cosa, una cosa in meno da concentrarsi. E prima o poi sapevano che avrebbero trovato la soluzione. E quindi il non riuscire a fare qualcosa quella volta era ok, perfetto, abbiamo capito che questa cosa così non si fa, andiamo avanti. Non riusciamo a cambiare tutte quante le cose in una maniera istantanea.

Speaker 1:

Ognuno ha i suoi tempi e sarebbe irrealistico dire che appena abbiamo un problema o un trauma dobbiamo subito dire adesso cambiamo qualcosa nella nostra vita immediatamente. Probabilmente nel 99% delle persone non è questo l'indole. Quindi fare una pausa, un bel respiro e darsi il tempo di reagire. È importante sapere che però poi bisogna reagire. È fondamentale riuscire poi dopo, dentro la sofferenza o nei problemi, domandarsi sempre insieme anche che cosa posso imparare da tutto questo.

Speaker 1:

Qual è la saggezza dentro questa cosa? e un'altra cosa che mi aiuta sempre è relativizzare la gravità di quel problema, quindi pensare ok, perfetto, tra dieci anni, una volta che questo problema l'avrò risolto, riderò di questo problema? riuscirò a farne qualcosa di buono? riuscirò a parlarne col sorriso? molto, molto spesso la risposta è sì, e anche questo ci permette di vedere le cose da un punto di vista che è totalmente diverso.

Speaker 1:

Ci fa relativizzare quel problema. Vi invito poi a leggere il racconto. Ve lo metterò qui nel testo della sinossi. Se non doveste riuscirlo a leggere, vi chiedo di scrivermi su Instagram. Ve lo manderò a copia e colla, perché è molto carino, è breve, ma molto, molto bello. Su Instagram sono come Sanni S-U-N-N-Y Terra Nova.

Speaker 1:

Poi vi racconterò anche una cosa su instagram nelle prossime puntate, perché è molto, molto divertente e una volta letto, secondo me dovete farvi delle domande e pensare qual è stata la mia badilata di merda. Ma soprattutto perché tendiamo sempre a resistere alle cose che non possiamo cambiare, perché siamo lì aspettare davanti al nostro questo cumulo che qualcuno venga a farlo e perché invece non incominciamo a prendere la nostra vanga e piano piano, con il nostro ritmo però, cominciamo a svuotare questa entrata che ci occupa la vita, che ci blocca il nostro futuro, come la merda, porti poi qualcosa di bellissimo, come dei fiori, come dei profumi e come tutto questo spesso si ha all'antitasi e completamente antiintuitivo. Io spero che questo racconto pieno di queste parolacce oggi mi scuso se sono bambini all'ascolto ti abbia portato degli spunti. Potremmo parlarne moltissimo. Poi, se volete, ne parleremo ancora della reattività ai problemi e di quanto sia importante non fare come i cerbiatti quando vedono i fari che stanno fermi si mobilizzano, ma riuscire ad avere un automatismo che ti sblocca dai problemi, per esempio.

Speaker 1:

Questo ve lo voglio raccontare perché a me è servito molto quando ho dei grossi problemi da raffrontare, ho delle cose che mi fermano e dico che non so, in questo momento non ho la lucidità per risolvere questo problema. Quello che io faccio solitamente è uscire e cominciare a camminare. Mi è capitato ai tempi in cui ero appena arrivato a Roma, non avevo un euro in tasca, ho avuto dei problemi di salute, non sapevo veramente da che parte guardare di farmi camminate anche di 5-6 ore e poi pian piano che le gambe si stancavano il cervello e la mia parte logica mollava anche un po' il controllo, perché era stanco, effettivamente, ed ecco che le intuizioni e i pensieri incominciavano a muoversi e incominciavo a vedere i problemi da un altro punto di vista, degli occhi di qualcun altro. Un'altra cosa che faccio sempre, cerco di fare quando ci sono questi problemi, è pensare a questo problema come se fosse un racconto e cominciare a pensare, in questo racconto poi, come si sarebbe sviluppata la storia per farla finire in maniera positiva. E molto spesso questo pensiero mi ha fatto trovare delle soluzioni che non avevo trovato. Sono piccole cose che funzionano per me, magari per voi no, che però sono molto pratiche. Sono veramente molto, molto pratiche.

Speaker 1:

Io, come sempre, ti ringrazio tantissimo per essere arrivato fino a qua. Se ti è piaciuto quello che hai ascoltato e vorresti riascoltare altre puntate, ti chiedo di seguirmi e mettermi magari 5 stelline su su iTunes o ovunque tu stessi ascoltando il podcast, perché mi serve tantissimo per poi raggiungere sempre più persone. Ti ringrazio quindi per il tempo che mi hai dedicato. Se vorrai, martedì prossimo sarò ancora qui, sempre con una nuova puntata sulla crescita personale e finanziaria. Ti ringrazio per il tuo tempo. Se non dovessimo sentirci, ti auguro una bellissima giornata e una buona vita. Ciao.