Tra il Dire e il Fare - La Crescita Personale e Finanziaria in pratica

Ep 108: Il Decluttering Mentale - S.J. Scott e Barrie Davenport

Sunny Season 4 Episode 108

Scrivimi :)

La mente corre, accumula e giudica. Quando tutto si muove troppo in fretta, la vita diventa opaca. Qui entriamo con calma e precisione: distinguiamo tra la voce che parla e chi la ascolta, ridiamo spazio al respiro, scegliamo cosa tenere e cosa lasciare andare. Partiamo da “Declutter Your Mind” di S.J. Scott e Barrie Davenport per estrarre pratiche concrete che liberano attenzione, riducono rumore mentale e aprono margini di scelta veri.

Condividiamo il pilastro che cambia il gioco: non sei i tuoi pensieri, sei l’osservatore. Da questa base arrivano tre mosse quotidiane che puoi iniziare oggi: diario della gratitudine per addestrare il focus verso ciò che nutre, dieci minuti di non fare per allenare la presenza e vedere il fondale, reframing per trasformare il dialogo interno da sabotatore a alleato. Affianchiamo il lavoro interiore con quello esterno: decluttering fisico a micro-dosi, dieci minuti su un’area specifica, selezionando oggetti per utilità o gioia autentica. Raccontiamo come ambienti caotici alimentino distrazione e come scegliere pochi simboli significativi rafforzi identità e serenità.

Affrontiamo anche il carico invisibile del passato: rancori, relazioni finite, perché senza risposta. Impariamo a trattarli come capi fuori misura, da riporre con cura, e adottiamo la saggezza del “forse sì, forse no” per sospendere il giudizio impulsivo. Il risultato non è il vuoto, ma spazio pronto ad accogliere abitudini, progetti e relazioni che ti somigliano. Se cerchi più energia, concentrazione e leggerezza senza ricette complicate, questo è il momento di scegliere il primo piccolo passo. Se la conversazione ti è utile, iscriviti, lascia una recensione e condividila con chi ha bisogno di fare spazio nella testa oggi.


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SPEAKER_00:

Ciao, bentornati a 3 il dire e il Fare. Il mio podcast che parla di crescita personale e finanziaria. Io sono Sunny e stai ascoltando la puntata numero 108 del nostro viaggio insieme. Se ancora non l'hai fatto, primissima cosa ti chiedo per favore di seguirmi sulla piattaforma che stai utilizzando per ascoltare questo podcast perché mi aiuta moltissimo a farmi trovare da più gente possibile. Detto questo, incominciamo la puntata numero 108 con una cosa molto attuale. È un libro molto molto bello, che ci darà, secondo me, parecchi spunti, che si chiama The Clutter Your Mind. Quindi, diciamo, rimetti a posto la tua testa, scritto da S.J. Scott e Barry Davenport, quando ho i nome in inglese, mi impasto con la bocca. Un libro veramente bello, che per me è molto attuale, perché aiuta a mettere un po' a posto diciamo alcune cose della testa. Un altro libro che sto leggendo in questo periodo e non vedo l'ora di portarvelo si chiama Un'anima bellissima. E parla proprio di questo, ma questo me lo terrà per un'altra puntata. Oggi quindi parliamo di come mettere un po' a posto nella confusione che abbiamo in testa. E lo dice una persona che ha l'HD, quindi insomma ho un disturbo dell'attenzione abbastanza marcato, l'ho sempre avuto fin da piccolo, ho un pensiero mentale che va velocissimo e faccio fatica a trovare la concentrazione. E quindi mi rimpiango di non aver letto libri di questo tipo quando ero piccolo, perché mi avrebbero sicuramente fatto sentire prima di tutto non sbagliato. Non ero rotto, non ero io che ero sbagliato, era la mia testa che funziona che funzionava e funziona così. E poi finalmente avrei avuto dei mezzi pratici per mettere a posto a quella cosa che abbiamo sempre in testa che è il nostro pensiero. Se ci pensi, abbiamo due cose che lavorano in maniera separata: il nostro pensiero e chi osserva il nostro pensiero. Quando noi sentiamo la vocina che ci dice: forse questa è la cosa giusta, forse questa è la cosa sbagliata, devo fare questa. Nel momento in cui ti rendi conto che questi pensieri. Tu non sei più quel pensiero, ma sei la persona che osserva questo pensiero. E quindi questo vuol dire che tutte queste voci, queste cose che ci girano per la testa, possono essere messi a posto e non è il tuo pensiero, ma è la tua voce interiore. Ho fatto uno studio che più o meno abbiamo 50.000 pensieri differenti ogni giorno, molto dei quali legati alla paura e a quello che ci circonda che ci crea disagio. Che ovviamente sono pensieri che ci proteggono ma sono improduttivi. Quindi questa diciamo è la notizia cattiva. La notizia buona è che c'è una maniera di riorganizzare questi pensieri, che parte prima di tutto dalla coscienza di sapere che si hanno questi pensieri e di allenare il cervello per essere più positivo attraverso tecniche di rinforzamento in chiave costruttiva. Naturalmente una delle basi su cui si lavora sempre e che ci può aiutare a staccarci da questa forma è la meditazione e la respirazione. Non mi stancherò mai di dirvi e di consigliarvi di introdurre una piccola parte di meditazione durante la vostra giornata, di trovare un momento in cui voi siete soli con voi stessi, per voi stessi. Quindi state pensando al vostro pensiero, state pensando alla vostra persona, che però non deve fare niente, deve semplicemente essere qua. Questa è un'altra cosa che mi capita spesso se ci pensate, noi riempiamo la giornata di cose da fare, di momenti da fare perché abbiamo mille impegni, mille obblighi. E il momento in cui invece non abbiamo più niente da fare non c'è permesso. Quando non abbiamo più niente da fare, solitamente dormiamo anche a letto, usiamo il cellulare o leggiamo un libro però non c'è un momento in cui ci dedichiamo al non fare niente. Ecco, quel non fare niente è fondamentale per la nostra testa e per noi stessi per andare a vedere veramente cosa c'è dentro e cos'è che riusciamo cosa riusciamo a vedere quando non è tutto quanto in movimento. Quindi quando le acque si muovono, il fondale non si vede, e quando incomincia a rallentare quando si ferma del tutto, vediamo in maniera cristallina cosa c'è sul fondo. E questa cosa spesso fa paura. Un'altra cosa che ovviamente va di pari passo col declattering, quindi con l'organizzare e smistare i pensieri è il decluttering fisico. Come puoi immaginare, un ambiente troppo caotico spesso riflette una mente molto caotica. Come abbiamo visto nel libro che abbiamo analizzato un paio di settimane fa sulla felicità, anche troppi oggetti in casa che ci portano a ricordare sempre il passato, poi dopo ci obbligano a fermarci a non guardare cosa succede sul presente. Quindi non dico che non dobbiamo avere le fotografie, ma ci sono certe case che sono strapiene di ricordi, così tanti che non ci permettono poi dopo di guardare nel presente e apprezzare anche quello che potrebbe venire in futuro. Quindi, questa è una cosa molto importante, il riuscire a gestire quello che mettiamo anche fisicamente nelle nostre case, nei nostri ambienti. E questa è una cosa difficile perché spesso abbiamo come senso di compensazione prendere cose e portarle in casa. È un processo molto difficile. Ma ricordo ho scritto un libro su questa tecnica, su come liberarsi delle cose. Ecco, se una cosa che almeno a me è servita come strategia è prendersi 10 minuti al giorno e dedicarsi a una piccola area che può essere la scrivania, può essere la zona notte di una stanza, può essere un armadio oppure una piccola bacheca. Ecco. E vedere su quelle cose lì se ci sono delle cose utili o delle cose a cui noi siamo che ci piacciono particolarmente, delle cose che quando le vediamo ci rendono felici. Per esempio, io ho un mio vecchio game boy di quelli vecchissimi degli anni dell'89, e ce l'ho qua in bella vista. Ma perché ogni volta che lo guardo mi ricordo la sensazione che ho provato di felicità quando mio padre mi portò a comprarlo, una cosa che desideravo da tantissimo tempo. E averlo lì ogni volta mi ricorda, mi riporta in quel momento mi fa stare bene e quindi lo lascio, lo lascio lì. Tuttavia, ovviamente non ci possiamo riempire di che vuoi la stanza. Quindi bisogna anche lì selezionare e capire che cos'è qualcosa che ci porta valore. E poi non so se l'hai mai provato, ma c'è un effetto liberatorio nel lasciare andare gli oggetti. Io quando faccio le buste di vestiti incomincio a liberare l'armadio, quando incomincio a regalare le cose, mi metto a vendere le cose. Quando escono di casa mi sento bene. Probabilmente è una cosa mia. Scrivimi poi dopo nei messaggi: se anche per te è così, quando ti liberi di qualcosa di cui non avevi più bisogno fisicamente, ti liberi anche mentalmente, almeno per me è così ed è una sensazione molto netta. Un'altra maniera per riuscire a liberare la diciamo la presenza mentale è anche cominciare a liberare i pensieri tossici legati al passato come eventi o relazioni passate che ci portano rancore, il lasciare fare decluttering mentale vuol dire anche lasciare che le cose che sono successe capire che ormai sono successe e non possiamo lavorarci e su molte cose non c'è un perché, molto spesso non c'è neanche un giusto o uno sbagliato, c'è semplicemente un accadimento. Una volta che riusciamo a concepire le cose che ci succedono, che ci hanno ferito in questa maniera, nella stessa identica maniera in cui noi prendiamo una giacca, un pantalone che non utilizziamo più, la chiudiamo in un sacchetto e lo mettiamo a vendere o lo mettiamo via lì dove si regalano i vestiti, noi liberiamo la nostra mente togliendo rancori, pensieri negativi, energie date a persone o momenti in cui ormai sono finiti, come delle piante, ormai si sono seccate, noi continuiamo a cercare di dargli acqua, ma ormai è una pianta secca. E quindi riuscendo a chiudere i capitoli che abbiamo avuto precedentemente, lasciando le nostre cose tossiche, le cose che nella nostra testa ormai non ci danno più niente, se non un semplice ricordo di quello che è stato, spostando questo pensiero, riusciamo poi a avere anche più spazio per mettere cose belle. Perché fare decluttering mentale non vuol dire semplicemente togliere tutto e lasciare il vuoto, ma vuol dire togliere tutto, tutto superfluo, per incominciare a introdurre le cose che hanno valore per noi. E quindi poi dopo faremo fatto un lavoro su che cosa, come voglio riempire la nostra casa. Non so se ti è capitato mai di entrare in una casa nuova, e avere la possibilità di mettere oggetti nuovi, oggetti belli. Ogni volta che tu prendi un oggetto che ti piace, che ti rende felice, te lo metti nella tua casa. Quello è una cosa che ti sei scelta. Non ti sei trovata invece come capita alcune volte in casa, i mobili, magari che non sono tuoi. Quelli hanno un valore differente. Noi spesso lasciamo questi mobili nella nostra testa che sono mobili della nostra vecchia versione e ce li portiamo avanti nei traslochi, nei nostri cambiamenti, riempiamo la casa di oggetti non nostri, che non ci piacciono, che non ci raccontano. Ecco, fare decluttering vuol dire fare un trasloco di questi pensieri. Quindi, come sempre, noi parliamo della parte pratica di questi libri. Ci sono tre cose da fare, una che noterai se mi seguida un po' che ritorna moltissimo, quasi quotidianamente, in ogni puntata. Numero uno è diario della gratitudine. Scrivere delle cose per cui tu sei grato ogni giorno, anche una sola, ti permette poi di liberare la testa dalle cose che non vanno che non vanno. Perché comunque tu ti concentri sulla cosa per cui sei grato o grata. Poi, un'altra cosa, il punto numero due è rimanere almeno 10 minuti al giorno e permetterci di non far nulla, seduti senza fare assolutamente niente. Vedrai che è difficilissimo. Avrai l'impulso di fare delle cose: prendere il cellulare, alzarti, avrai mille stimoli. Incominciare a controllare questi stimoli, questi pensieri ti aiuterà poi dopo a leggere meglio quello che c'è dentro. Il numero tre è fare reframing quotidiano. Quindi, ogni giorno che hai un pensiero negativo, cerca di sostituirlo con uno positivo. C'era un racconto che mi ha segnato particolarmente. Non mi ricordo neanche di chi era questo racconto, dove l'ho sentito, però mi è rimasto molto in testa. È il racconto di questo monaco che qualsiasi cosa che gli succedesse quando era negativa, diceva: Questo è un male, anche no. E quando era molto positiva, diceva: Ah sì, questo è un bene. Però forse anche no. Ed è un pensiero molto semplice, che però ci racconta una filosofia, secondo me, importantissima, ovvero di non giudicare le cose semplicemente per quello che creano sul momento. Perché, come sempre, lo sappiamo, se guardiamo indietro non abbiamo tutti quanti delle riprove, sono delle cose che devono funzionare in quella maniera, in quel momento che ci portano poi ad altre cose. E quindi spesso eventi negativi ci portano a cose molto positive, come a volte cose troppo positive, se non stiamo attenti, ci possono portare ad eventi negativi. Quindi non c'è un giusto, un sbagliato, una cosa positiva o negativa in maniera assoluta, ma semplicemente ci sono eventi e in questa maniera quasi neutra dobbiamo cominciare ad abbracciarle. E questa è la stessa maniera in cui il nostro cervello dovrebbe probabilmente analizzare quello che ci succede, non dando sempre delle connotazioni immediate, positivo o negativo o cercando sempre subito di etichettare quello che ci succede, ma lasciando semplicemente l'osservazione, quindi lasciando la testa al cervello di osservare quello che succede e magari posticipando un attimo le reazioni e i pensieri. Come dicevamo la settimana scorsa, alcuni libri non servono per raccontarci delle cose che non sappiamo, servono per darci la conferma di cose che già sappiamo. E questo libro è uno di questi. Probabilmente non c'è la scienza, una cosa che ti fa dire wow! Però ci dà la conferma per l'ennesima volta che l'ambiente principale a cui noi dobbiamo prenderci, di cui noi ci dobbiamo prenderci cura è la testa. E i nostri pensieri e come funzionano i nostri pensieri non sono una cosa che è scontata, che è lì per forza, ma è una cosa che noi possiamo gestire, controllare e organizzare in maniera che nella nostra testa ci sia quello che vogliamo. Un pensiero semplice tanto quanto potente. Quindi oggi abbiamo letto insieme, abbiamo analizzato The Clatter Your Mind di S.J. Scott e Barry Davenport. Io come sempre ti ringrazio infinitamente di essere stato qua, essere stata qua e di avermi fatto compagnia per questo quarto d'ora. Noi ci sentiamo settimana prossima sempre per parlare di crescita personale e finanziaria. Io sono Sunny e spero di sentirti la settimana prossima, ma se non fosse così, ti auguro una bellissima giornata e una buona vita. Ciao,